Tami Tsunami: dalla periferia milanese alla vetta di OnlyFans, passando per la musica urban

Cinzia Di Nunno, conosciuta oggi come Tami Tsunami, è una delle figure più discusse e seguite della scena digitale italiana. Content creator, performer, cantante e imprenditrice, ha costruito da sola un impero fondato sull’erotismo consapevole e sull’autoaffermazione. La sua storia, iniziata nelle case popolari di Milano, racconta molto più di quanto possa apparire a una prima occhiata: è il simbolo di una generazione che usa il corpo come linguaggio e il web come spazio di riscatto.
Origini umili e un’infanzia a Forlanini
Cresciuta nel quartiere milanese di Forlanini, in una famiglia che faceva i conti con le difficoltà economiche, Tami ha iniziato a lavorare giovanissima. Prima come parrucchiera, poi come segretaria. Guadagnava 1.200 euro al mese, mentre cercava di mantenere una famiglia in difficoltà e affrontare un mondo del lavoro che spesso non lascia spazio a sogni o ambizioni.
OnlyFans: la svolta (e lo scandalo)
Nel pieno della pandemia, come molte altre donne, ha aperto un profilo su OnlyFans, piattaforma che consente di vendere contenuti a pagamento. Ma Tami non si è limitata a “posare”: ha costruito una vera e propria narrativa attorno a sé stessa, fatta di provocazione, autenticità e consapevolezza. Il suo successo è stato esplosivo: oggi è la creator italiana con il maggior numero di abbonati, con un guadagno mensile che può toccare gli 80.000 euro.
La sua vita è cambiata radicalmente. Si è trasferita in Svizzera, dove può godere di una maggiore riservatezza e di una fiscalità più favorevole, e ha iniziato a gestire la sua immagine come un vero e proprio brand.
La musica: “Dura”, “Maria” e l’identità che si espande
Nel 2024, Tami decide di spingersi oltre. Pubblica il singolo “Dura” in collaborazione con Guè Pequeno, icona del rap italiano. Il brano non è solo un pezzo urban o un esperimento commerciale: è un manifesto di potere femminile, libertà sessuale e orgoglio identitario.
Nel 2025 è uscito “Maria”, il suo secondo singolo, più intimo e sensuale, che mescola sonorità estive e temi legati all’indipendenza e alla spiritualità carnale. Con una voce calda e una produzione raffinata, Tami mostra di non essere solo un corpo, ma anche una mente creativa pronta a espandersi nel panorama musicale italiano.
La sua visione: corpo, lavoro e libertà
Molto diretta nelle sue interviste, Tami non ha mai nascosto la difficoltà di essere presa sul serio in un Paese che fatica a distinguere tra erotismo e valore professionale. “Se mi danno della tro*a perché mi piace fare sesso, allora la sono”, ha detto in un’intervista a Rolling Stone. È un modo brutale, ma onesto, per dire che le etichette non la intimidiscono.
Per lei, la sessualità è un linguaggio come un altro. Il corpo è uno strumento, non una condanna. E il giudizio sociale è solo un ostacolo che si può abbattere, con coerenza e determinazione.
Conclusione: un’icona contemporanea
Tami Tsunami rappresenta una nuova figura pubblica: né soltanto sex symbol, né semplicemente influencer. È un’artista che usa il proprio vissuto per sovvertire i tabù, una professionista digitale che ha trasformato il desiderio in una carriera e un corpo in una narrazione. In un Paese ancora ostile a certi linguaggi, la sua voce è un’onda potente — uno tsunami, appunto — che porta con sé il bisogno di libertà, rispetto e ridefinizione.