Valentina Nappi

Valentina Nappi nasce a Scafati, in provincia di Salerno nel 1990 da una famiglia originaria di Pompei. E’ stata lanciata nel porno direttamente dal re dei pornostar, Rocco Siffredi, dopo averlo pregato di entrare in questo mondo e girare con lui.

Il suo primo film è stato Rocco’s Bitches in Uniform del 2012. Ha all’attivo ad oggi oltre 200 film porno con le case di produzione più importanti, anche americane.

Valentina Nappi nasce a Scafati, in provincia di Salerno nel 1990 da una famiglia originaria di Pompei. E’ stata lanciata nel porno direttamente dal re dei pornostar, Rocco Siffredi.

Il suo primo film è stato Rocco’s Bitches in Uniform del 2012. Ha all’attivo ad oggi oltre 200 film porno con le case di produzione più importanti, anche americane.

Oltre ad essere una star dell’hard, è piuttosto discussa per le sue iniziative e provocazioni che sul web l’hanno resa nota al grande pubblico. Ribattezzata “porno nerd”, la mora napoletana ha parlato di femminismo e violenza sulle donne “a gambe aperte”, ha organizzato una gang bang con i suoi fans a Roma e in ultimo ha offerto la sua verginità per un euro e mezzo.


Di verginità parla, facendo riferimento alla metafisica e alla teoria della relatività: “Il tempo non esiste. Il passato e il futuro sono semplicemente ‘altrove’. C’è un senso, metaforico ma non troppo, in cui non è possibile perdere la verginità. O la si ha, o non la si ha. Ma chi non ce l’ha? Chi pensa di poterla perdere”.
E quindi il costo di un caffè, quello che offrirebbe addirittura lei a chi accetta la sua proposta, più intellettuale che sessuale.


Protagonista di film come “La popolana” di Mario Salieri e di molte scene girate con il grande Rocco Siffredi, Valentina Nappi deve proprio a quest’ultimo l’avvio della sua carriera nel mondo dell’hard.

Nel 2012 appare nell’edizione italiana di Playboy mentre nel novembre 2013 fu Penthouse Pet negli Stati Uniti guadagnando anche la copertina del numero di quel mese della rivista.

In una delle interviste concesse per la rivista Wired, Valentina Nappi parla della sessualità in generale e cerca di sdoganare il precetto della verginità, ancora oggi troppo ricercata:

“Io ho perso la verginità a 12 anni con un pennone multicolor in bagno, ma ancora oggi c’è chi cerca la ragazza vergine. Proprio qui vicino, c’è una clinica dove ti ricostruiscono l’imene. C’è una lista di attesa lunga mesi. Se il sesso diventa un bene prezioso, la donna aspetta di avere certe garanzie prima di concedersi, ad esempio il matrimonio. È un retaggio culturale che ti fa continuare a usare quelle strategie nei rapporti e accade che la donna voglia avere le garanzie che decide lei, e quindi il sesso non è più piacere e basta, non è più come andare a prendersi un caffè ma diventa un vero e proprio contratto”.